Se non riusciamo a considerare la centralità delle piante per la vita su questo pianeta, come pensiamo di poter agire attivamente in questa transizione ecologica? E inoltre, se non siamo capaci di riconoscere l’esistenza del mondo vegetale in termini di centralità di una specie differente dalla nostra, uscendo dal nostro tradizionale punto di vista antropocentrico, come pensiamo di essere capaci di avere rispetto delle altre persone, della diversità, dell’eterogeneità di cui è popolata la nostra vita quotidiana, lavorativa, organizzativa? Cosa significa fare un’analisi funzionale di una pianta? Mettere in relazione le funzioni con ciò che osserviamo nella pianta, ovvero tentare di intuire le motivazioni, le intenzioni che stanno alla base della generazione di quel dato comportamento, e quindi dello sviluppo di quella precisa caratteristica visibile. Si tratta in fin dei conti di strategie per sopravvivere, per evolvere, per risolvere problemi o eventuali attacchi esterni. Attraverso caratteristiche specifiche, le piante svolgono determinate funzioni, si adattano al contesto e agli eventi esterni. (…) Le piante ci insegnano a superare le difficoltà. I vegetali non si limitano a fornirci ossigeno, nutrimento, a rendere abitabile la nostra terra, ma in alcuni casi si dimostrano anche più intelligenti di noi nella progettazione di modalità efficaci di sopravvivenza.
Oriana Persico
dalla Prefazione di
Pensa come una pianta. Modelli cognitivi del mondo vegetale per trovare soluzioni e idee innovative