I Ching – Yi Jing

Il Libro dei mutamenti 

pubblicato nel 1995 per Adelphi Editore

Per il Complexity Literacy Meeting Nazionale 2023, Marinella De Simone  – Presidente del Complexity Institute, formatrice e docente – presenta come Lettrice il Libro:

Breve descrizione dei contenuti del Libro (dalla bandella laterale):

Dell’I Ching si possono dire almeno tre cose singolari: che non ha età, che non è un libro e che è la massima approssimazione attraverso i segni alla vita stessa. Secondo la leggenda, gli otto trigrammi dell’I Ching (che non sono ideogrammi, ma sequenze di linee intere e spezzate) apparvero come segni incisi sul guscio di una tartaruga primordiale. Non si sa chi li abbia incisi: non certo un uomo e neppure un dio personale. Piuttosto: l’invisibile mano del cielo. Che cosa indicano gli otto trigrammi (e i sessantaquattro esagrammi in cui si compongono)? La totalità degli stati attraverso cui passa l’esistenza, attraverso cui passiamo noi nel momento in cui interroghiamo questo che fondamentalmente è un libro di oracoli. Ma a differenza degli oracoli occidentali, che inchiodano sempre alla lettera di una risposta e perciò contengono in sé qualcosa di rigido e sinistro, l’I Ching ci offre una situazione nel suo formarsi e nelle sue potenzialità, qualcosa di fluido, impalpabile, trascinante come è la vita stessa. E si può dire che nulla di scritto, dall’apparizione di quella testuggine cinese, si sia altrettanto avvicinato alla pulsazione segreta del mondo.
Opera enigmatica per definizione, che non si finisce mai di scoprire, l’I Ching ha provocato fino a oggi innumerevoli interpretazioni, edizioni, traduzioni. Lo presentiamo qui sulla base della edizione del grande sinologo Richard Wilhelm, apparsa per la prima volta nel 1924, che rimane uno degli eventi più significativi nella storia della comprensione della antica Cina da parte dell’Occidente.

Perché Marinella De Simone consiglia questo libro:

“Perché, a dire il vero, non è un “libro”, quanto piuttosto un Classico del pensiero cinese che ancora oggi, dopo (forse) 4000 anni, è in grado di farci riflettere sulla vita, sull’ordine naturale del mondo e sulla nostra capacità – o incapacità – di connetterci con tutto questo. Un Classico del cambiamento, delle trasformazioni, del mutamento. E non c’è nulla, nelle nostre menti da europei, di meno classico del mutamento. 

Non è quindi un libro da leggere, quanto piuttosto da consultare, con grazia e rispetto. E’ considerato un “oracolo” per poter leggere i segni del futuro che la situazione attuale già nasconde in sé. Ci aiuta a svelare, nelle pieghe del presente, ciò che la nostra percezione frettolosa e distratta non vede e non ascolta; ci aiuta – forse, se siamo disposti – a comprendere come ciò che viviamo si stia a sua volta “pre-disponendo” secondo un ordine naturale che comprende il Cielo, la Terra e tutte le forze antagoniste e cooperanti che generano la “Via” che anche gli esseri umani sono chiamati a percorrere in modo armonioso.

Nel percorrere la mia vita, I Ching mi hanno accompagnato dai miei 19 anni, l’età in cui ci si stacca dalla famiglia di origine e si comincia ad affrontare la realtà da soli. Non l’ho mai abbandonato, e ogni segno che si è svelato nel consultarlo è stato un’occasione di riflessione, come una traccia lungo la mia “via”, piccola o grande che fosse.

Per raccontare, se possibile, qualcosa di questo “libro” al Literacy Meeting, ho scelto di avvalermi dell’aiuto di un filosofo per me molto importante: François Jullien, e in particolare di due suoi libri che stanno (anche loro!) segnando il mio cammino di questo periodo: “Essere o Vivere. Il pensiero occidentale e il pensiero cinese in venti contrasti” e “Figure dell’immanenza. Una lettura filosofica dell’I Ching”. Sarò quindi in ottima compagnia!”

Leggi la scheda del libro “I Ching – Il Libro dei mutamenti“:

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La foto di copertina è di bukejiuyao da Pixabay

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