I duellanti

di Joseph Conrad 

pubblicato nel 1994 da E/O

traduzione e postfazione di Leonardo Gandi

Per il Complexity Literacy Meeting Nazionale 2022, Andrea Di Menna –  ingegnere gestionale, consulente, Master in Complexity Management – presenta come Lettore il Libro:

Chi è l'Autore:

Nasce in Ucraina nel 1857 da famiglia polacca. Inizia a viaggiare per il mondo per sfuggire all’arruolamento nell’esercito zarista. Uomo di terra, vive in mare, navigando prima sotto bandiera francese e poi inglese. Sud America, Africa, Oriente. Nobile, bohemien, giocatore d’azzardo: vive l’epoca dell’impressionismo. A 36 anni lascia la navigazione e si dedica alla sola scrittura. Romanziere in lingua inglese (la sua terza lingua) considerato tra gli scrittori di prosa dei più alti. Muore nel 1924 in Inghilterra.

Breve descrizione dei contenuti del Libro (dalla bandella laterale):

Il racconto ha una dimensione di affresco storico che sorprende in un racconto di non più di cento pagine. L’epopea napoleonica è raccontata attraverso le storie degli uomini che l’hanno fatta, in quell’irripetibile coacervo di idealismi, arrivismi, senso dell’onore, ambizioni, coraggio e disperazione che caratterizzano gli ufficiali della Grande Armée. In un’epoca di tali sentimenti ed eccessi, Conrad ambienta la vicenda straordinaria di due uomini che si odiano e si inseguono attraverso l’Europa, intrecciando un inquietante rapporto fatto di rancore, invidia, paura, ma anche rispetto e lealtà, e caricando questo stesso rapporto di aspettative irrazionali e di significati metaforici.

Perché Andrea Di Menna consiglia questo libro:

“Da questo racconto, Ridley Scott ha tratto la sua opera prima cinematografica. Un esordio clamoroso con un film capolavoro. Altri film sono stati ispirati dai racconti di Conrad, primo tra tutti Apocalipse Now di F.F. Coppola tratto da “Cuore di tenebra”.
Lessi il racconto solo dopo aver visto il film di R. Scott.
Lo avrò visto decine di volte e riletto il racconto altrettante volte. Ne ho anche 3 edizioni diverse.
Ha un effetto ipnotico su di me. E’ come un pendolo: dopo un paio di pagine lette e girate, non riesco a fermarmi fino a concluderlo.

Due soli uomini che attraversano la storia, la vivono drammaticamente ed intensamente: dovrebbe bastare. E invece decidono di sfidarsi ripetutamente a duello in una specie di rappresentazione frattale della loro epoca tragica e sanguinosa.
Perpetuano un rito andando oltre la loro stessa epoca. E nessuno, forse neanche loro, ne sa il motivo preciso. Lo sfidarsi è un rito. Un modo per riportare ordine nel loro periodo storico e nelle loro vite di militari la cui esistenza è nelle mani dell’Imperatore.
Creano una relazione folle e la alimentano di silenzi, onore, rispetto, paura.

Ma i tempi cambiano, l’Impero tramonta, e loro non se ne accorgono. Giocarsi la vita è diventata la loro ragione di vita. E la conclusione, irrazionale per noi, è l’incredibile epilogo di questo affresco umano.
Viviamo anche noi in una epoca di rapidissimi e violenti cambiamenti. Essere superati dai tempi è una esperienza comune. Ci aggrappiamo per non essere travolti. Perpetuiamo vecchi riti perché temiamo l’incerto. Feraud e D’Hubert non erano pronti a vivere in nuove epoche? Noi lo siamo? Creiamo anche noi relazioni insensate pur di avere certezze? 

Per chi ama la storia come me, le 100 pagine di questo racconto sono un fantastico ritratto del periodo napoleonico. Ma sono anche la fonte di domande e dubbi molto attuali sulle relazioni umane e sulle capacità e i limiti del singolo di interpretare e comprendere gli individui, gli altri, il presente, il passato e il futuro.”

Scarica la scheda del libro “I duellanti”:

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