Alcune riflessioni sull’Europa – 1. E’ necessario comprendere il caos

Alcune riflessioni di approfondimento in margine all’intervento “Europa come sistema complesso” fatto all’incontro “Polis Europa” di Merano

 

Alcune riflessioni sull’Europa

1. E’ NECESSARIO COMPRENDERE IL CAOS

Le attuali crisi chiedono di cambiare il nostro sguardo sul mondo, e innanzitutto di essere capaci di guardare il mondo: perché il nostro sguardo intellettuale, formato dalla nostra formazione disciplinare, non può guardare il mondo che spezzettandolo in frammenti sparsi”.

(Edgar Morin, Mauro Ceruti, 2013)

Da più parti si parla ormai della situazione internazionale facendo riferimento, diretto od indiretto, al caos.

Nel Festival organizzato da Limes a marzo 2016 – dal titolo esemplificativo: “La Terza Guerra Mondiale?” – la prima carta geopolitica di Laura Canali presentata in apertura degli incontri si intitola: “Caoslandia”, indicando con questo nome le terre dove gli Stati Nazionali si stanno frantumando sotto la spinta di guerre sia interne che esterne, e chiamando “Ordolandia” i territori dove ancora regna ordine, pace ed un relativo benessere.

L’Europa, ed in particolare l’Italia, appare in questa mappa come il confine geografico tra l’ordine e il caos.

Lucio Caracciolo, nella sua introduzione al Festival, parla di ‘clima apocalittico’ che attraversa tutto il nostro pianeta e che fa apparire quasi ineluttabile il manifestarsi della Terza Guerra Mondiale, di cui già Papa Francesco parla definendola una “Guerra Mondiale a pezzi”.

Federico Rampini intitola il suo ultimo libro L’Età del Caos, e parla di una ‘seduzione del Caos’ come di una sorta di “attrazione fatale, malefica e demoniaca” che sente crescere attorno a sé.

Questa seduzione del Caos è tuttavia, secondo Rampini, anche un principio dinamico ed una risorsa strategica che attraversa non solo la visione politica e sociale dei guerriglieri, ma anche quella tecnologica e imprenditoriale dei creativi della Silicon Valley. Entrambi, terroristi da una parte, innovatori dall’altra, vedono nel caos illimitate possibilità, secondo un’ottica che oggi si ama definire ‘disruptive’, che significa sia distruttivo, devastante, ma anche dirompente e creativo.

La frattura tra la terra dell’ordine e la terra del caos non è unicamente legata ai conflitti aperti ed alle guerre in atto, ma è anche, e forse soprattutto, di tipo culturale.

Da un lato l’establishment, che si mostra incapace di comprendere il nuovo contesto che si è generato essendo abituato a pensare in modo frammentato, lineare e deterministico; dall’altro, l’approccio dirompente di chi vede nel nuovo disordine globale la possibilità di cambiamenti radicali ed esponenziali.

I primi riescono ad immaginare il proprio futuro solo in base a ciò che è stato il loro passato personale; i secondi no: il loro futuro non è il riflesso del passato, trovando invece spazio ed opportunità esplosive nelle crepe aperte dalle incapacità dei vecchi poteri di leggere il presente e di comprenderne le dinamiche interdipendenti.

E’ necessario quindi comprendere il Caos, uscendo dall’abisso apocalittico che così facilmente porta con sé.

La teoria del caos, sviluppatasi a partire dagli anni ’60 del secolo scorso, è uno dei principali apporti allo studio dei sistemi complessi, quei sistemi definiti appunto come ‘sistemi all’orlo del caos’, ovvero sistemi che riescono a mantenersi in un equilibrio dinamico tra ordine e disordine. I sistemi complessi sono perciò sistemi che mantengono la propria integrità senza precipitare nel caos e pure, allo stesso tempo, non sono né stabili né prevedibili.

Comprendere la differenza tra sistemi complessi e sistemi caotici consente di operare affinché la scelta tra ordine e disordine non diventi dicotomica; non si tratta più, semplicisticamente, di scegliere tra il caos e la distruzione da un lato e la stabilità e la prevedibilità dall’altro. Si tratta di percorrere una terza via che non è solo filosofica ed etica: è la via seguita da quasi tutto ciò che ci circonda, che spontaneamente emerge e che chiamiamo ‘vivente’.


Metamorphosis

Alcune riflessioni di approfondimento in margine all’intervento “Europa come sistema complesso” fatto all’incontro “Polis Europa” di Merano: vedi le slides!

(Parte 1 di 4)

Leggi la parte 2

Leggi la parte 3

Leggi la parte 4


All’incontro che si è tenuto a  Castel Tirolo, vicino a Merano, dedicato a “Polis Europa“, Ervin Laszlo ha inviato un suo video-intervento in cui tocca le tematiche dell’Europa come sistema complesso posto dinanzi ad una biforcazione critica tra ordine e caos. Ecco il video:

Ervin Laszlo: A Critical Bifurcation in the System Europe


 per informazioni:
complex.institute@gmail.com

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