La parola autentica

Si dice spesso che le donne parlano senza pensare, che si lasciano facilmente trasportare dalle emozioni, che non sono sufficientemente oggettive e razionali. Luoghi comuni, certamente. Ma potrebbe anche esserci un fondo di verità che, a guardarci bene, potrebbe non essere così sgradevole. Se il presupposto che abbiamo sull’uso che facciamo del linguaggio, e della parola in particolare, è limitato all’oggettività, la parola si svuota e muore, divenendo sterile nel suo legame con l’oggetto. Essa dimentica la relazione costitutiva che unisce chi parla con chi ascolta tramite ciò di cui si parla. Sarebbe opportuno, come suggerisce Raimon Panikkar, distinguere la parola dal termine, perché l’uso sterile della parola la trasforma in mero atto di designazione, che è proprio ciò che fa il termine. Ma la parola, nel suo senso pieno, è viva, ed è vitalizzata al suo interno dall’emozione di cui è portatrice. La leadership femminile dovrebbe proprio riprendere in sé il potere della parola, rendendola autentica nel suo essere generativa di nuove possibilità.  
Mi viene ora alle labbra un’altra parola di ammonimento, pur non sapendo facilmente qual rimedio suggerire; riguarda, ancora, i nostri rapporti con le Donne. Circa trecento anni fa il Gran Circolo decretò che, dal momento che le Donne sono deficienti nella Ragione ma sovrabbondanti nell’Emozione, non andavano più trattate come esseri raziocinanti, né dovevano più ricevere alcun tipo di educazione della mente. (…) La conseguenza è che, al punto in cui stanno ora le cose, noi Maschi siamo costretti a condurre una specie di esistenza bilingue, vorrei quasi dire bi-mentale. Con le Donne, parliamo di “amore”, di “dovere”, di “giusto”, di “sbagliato”, di “pietà”, di “speranza”, e di altri concetti irrazionali ed emotivi che non esistono, e la cui invenzione non ha altro scopo che il controllo delle esuberanze femminili; ma fra di noi, e nei nostri libri, abbiamo un vocabolario completamente diverso, potrei quasi dire un gergo. L’ “amore” diventa allora la “anticipazione di vantaggi”; il “dovere” diventa la “necessità”, o la “convenienza”; e altre parole sono trasformate in questo modo. (…) Ora il mio umile timore è che questo duplice esercizio, della lingua come del pensiero, finisca per imporre ai giovani un fardello troppo pesante, soprattutto quando, all’età di tre anni, essi vengono strappati alle cure materne e si apprende loro a disimparare il vecchio linguaggio – tranne che per servirsene alla presenza delle loro madri e bambinaie – e a imparare invece il lessico e l’idioma della scienza”. (Edwin A. Abbott, Flatlandia)

Perché dei Seminari sul femminile

  • Per comprendere come mai ancora oggi sia così faticoso introdurre nel nostro linguaggio e nella nostra cultura la presenza femminile.
  • Per non uniformare il femminile al maschile, assumendo valori e modalità di comportamento e di pensiero che non gli sono propri.
  • Per sostenere uno stile di leadership diverso da quello attualmente dominante, molto focalizzato su valori maschili – come la competizione, la forza, l’individualità – facilitando l’emergere di uno stile di leadership al femminile.

A chi è rivolto il Seminario

Alle donne, prima di tutto. Ma anche agli uomini interessati a riconoscere e valorizzare il proprio lato femminile per sviluppare una leadership diversa nella propria vita.

The Dark Side of the Moon:

riconoscere la parte femminile

di ognuno di noi

Questo Seminario è parte di un ciclo di Seminari dedicati all’esplorazione ed all’approfondimento di un tema legato al lato femminile della nostra vita ed alla sua relazione con il maschile: in famiglia, sul lavoro, nella politica, nella vita sociale, nella spiritualità. E’ importante che emerga un nuovo modo di governare la nostra vita, maggiormente basato su valori femminili, quali il prendersi cura, l’accoglienza, la cooperazione, l’empatia, la sensibilità, l’intuizione. Occorrono un nuovo linguaggio ed una nuova consapevolezza che aiutino il manifestarsi dell’essere diversi ed il riconoscimento del lato femminile dei nostri sentimenti e delle nostre azioni. Ogni Seminario è rivolto all’approfondimento di un aspetto del lato femminile, un viaggio alla scoperta delle risorse e delle fragilità che caratterizzano l’essere ‘al femminile’ e che generano un modo diverso di pensare, di osservare e di vivere il mondo rispetto a quello maschile. La luna è stata spesso presa a simbolo della donna e dei cicli riproduttivi e di fertilità legati alla vita; come per la luna, anche alla donna è stata spesso attribuita una oscurità e interiorità non decifrabile, una energia passiva rispetto alla luce emessa dal sole, così come una sua incostanza e mutevolezza, fino ad attribuirle aspetti legati all’inaffidabilità ed alla irrazionalità. Il lato femminile è come se fosse nascosto alla nostra osservazione: sappiamo che c’è, eppure rimane in secondo piano e spesso al servizio del dominio maschile, che agisce sia nella distribuzione delle posizioni di comando sia come stile di leadership che viene esercitato, focalizzato quasi esclusivamente su caratteristiche di tipo maschile. E’ necessario trasformare ciò che è attualmente un’assenza della caratterizzazione femminile in una sua presenza nella vita di tutti i giorni, verso una maggiore consapevolezza del femminile.

Modalità di svolgimento

Il Seminario si svolge a Chiavari (GE), Corso Genova 32,

presso la sede del Complexity Institute.

ll Seminario è riservato ai Soci del Complexity Institute.

Per iscriverti e per conoscere le quote di partecipazione: clicca qui!

“La parola autentica come strumento della leadership femminile”

Domenica 14 aprile 2019

Chiavari (GE)

orario:

 9.30 – 13-00 15.00 – 17.30

Conduzione:

Marinella De Simone

Per iscriverti: clicca qui!

 
La parola è relazione, è amore tanto quanto è significato, abbraccia sia chi ascolta sia chi parla, implica la tua voce tanto quanto le orecchie e il cuore di coloro con cui comunichi, i quali estraggono da te le parole adeguate.” (Raimon Panikkar)

per informazioni: complex.institute@gmail.com

Cell. +39-327-3523432

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